domenica 12 ottobre 2014

Revisionismo storico e teatro (di Giovanni Sessa)

Recessi, drammi, cause remote degli eventi della storia del Novecento sono stati colti in profondità più dalle pagine chiarificatrici della letteratura, che non dall’asettico approccio della ricerca storico-accademica. Si pensi, tra i tanti esempi possibili, al tratto realmente disvelativo che connota Masse e potere di Elias Canetti, in tema di totalitarismo, o il Gattopardo di Tommasi di Lampedusa, in merito alla storia del Risorgimento e al trasformismo dei nostri governi nazionali. Tale tendenza è, senza ombra di dubbio, confermata da una commedia di Claudio Mauri, saggista e romanziere, Il male viene dal cielo, pubblicata da Tabula Fati editore (per ordini: 335/6499393; edizionitabulafati@yahoo.it).
    Il testo è ambientato in una camera d’albergo nella Milano degli anni Settanta. I protagonisti sono due turisti americani, James e Jane, in viaggio di piacere nel Bel Paese. Tutto accade in una giornata d’ottobre, luminosa e solare nel primo pomeriggio lombardo e, all’occaso, gradualmente pervasa dalle ombre della sera. In questa stanza fanno improvvisa irruzione, annunciati dal portiere, un uomo dall’aspetto anonimo, Luigi Maestrelli, assieme ai suoi anziani genitori. A tutta prima, i tre risultano degli emeriti sconosciuti agli occhi degli americani. Tuttavia, la storia che Maestrelli racconta, in modo drammatico e coinvolgente, ha per protagonista negativo ed inconsapevole proprio James. 
   Questi, infatti, il 20 Ottobre del 1944 era uno dei piloti del 451° Bomb Group dell’aviazione statunitense che, a guerra praticamente conclusa, avrebbe dovuto bombardare lo stabilimento Breda. Milano era una città senza più possibilità di difesa e, come è stato mostrato da tanta letteratura specialistica in argomento, gli obiettivi industriali da colpire non erano più ubicati nel capoluogo lombardo. Anche nel lontano 1944 la giornata si annunciava decisamente bella e soleggiata, ma quando la prima ondata di aerei del 451° si avvicinò all’obiettivo della Breda, un gusto al dispositivo di scarico degli ordigni lì fece cadere, prima del tempo, sulla circostante campagna. La seconda ondata dello stormo sbagliò la rotta d’attacco di 15°, il capo formazione decise: “…di liberarsi immediatamente delle bombe sganciandole sulla popolazione civile, colpendo i quartieri di Gorla, Turro, Precotto…provocando la morte di 184 bambini della scuola elementare Crispi” (p. 10). Un gesto gratuito e terribile, visto che le bombe avrebbero potuto essere sganciate su luoghi disabitati, durante il percorso di ritorno. Tra i bimbi morti, il piccolo Alfonso, fratello di Luigi, che quella tragica mattina avrebbe voluto rimanere con lui a giocare a calcio nei prati, assieme ai chiassosi coetanei, senza andare a scuola. Fu il padre a costringerlo a frequentare le lezioni.
   La figura paterna, tratteggiata con empatia da Mauri, è assolutamente dolente. Fuori di sé dopo il ritrovamento sotto le macerie del cadaverino di Alfonso, è rimasto in vita al solo scopo di attendere l’impossibile ritorno del figlio, aiutato e sostenuto, per tanti anni, dalla moglie, a sua volta straziata dal dolore. Solo sulla scena teatrale, da sempre adusa a presentare il dramma della vita, sarebbe stato possibile rievocare questo evento minore e misconosciuto, ma al tempo stesso chiarificatore, della Seconda guerra mondiale. Esclusivamente nella rappresentazione scenica, la tragedia dei Maestrelli, tipica tragedia italiana di quegli anni, in una processo catartico perfettamente reso dall’autore, poteva toccare in profondità il cuore di James e della moglie. Il pilota, infatti, all’epoca si era limitato ad obbedire agli ordini e non era a conoscenza della carneficina prodotta dal bombardamento che, a distanza di tempo, lo colpisce schiacciandolo improvvisamente sotto il peso del rimorso.
   Mauri, che riconosce il proprio coinvolgimento emotivo nella narrazione, ha il merito di indurre nel lettore (presto ci auguriamo anche nello spettatore, grazie alla messa in scena della commedia), un profondo senso di disagio rispetto ai protagonisti e alla vicenda. Il testo si rivolge a chi: “…crede che la vita abbia un senso soprattutto se è ricerca della verità” (p. 19), e la verità di cui Il male viene dal cielo è latore, è stata per troppo tempo sottaciuta. La storia, infatti, è in genere scritta dai vincitori. Il “sangue dei vinti”, anche quando si tratti di civili e addirittura di bambini, non ha voce, non deve trovare ascolto.
    Ma le guerre accrescono la loro drammaticità se la verità viene affossata dall’atteggiamento manicheo, che legge il bene presente da una sola parte e criminalizza l’altra. Nel dopoguerra, i “nuovo padroni” avrebbero voluto edificare, là dove sorgeva la scuola Crispi bombardata, un cinema. Le proteste dei coraggiosi genitori dei bimbi le cui vite furono anzitempo recise dalle bombe USA, impedirono lo scempio della memoria storica ed ottennero che sulle macerie venisse eretto un monumento-ossario a ricordo perenne della strage. Tutti i morti, ci ammonisce Mauri con Pavese, devono avere riconoscimento di pari dignità. Questo libro restituisce la dignità a chi, durante l’ultimo conflitto, non ebbe la fortuna di perdere la vita dalla parte “giusta”. E lo fa servendosi della più accreditata ricerca storiografica, com’è confermato dalla prefazione di Alessandro Colombo, docente di Relazioni Internazionali all’Università di Milano.
    Nei suoi studi Colombo ha chiarito come le guerre industriali del Novecento, le guerre del terrore pianificato, furono l’esito più del dominio della tecnica che del fanatismo politico, appartengo: “…più alla sfera della ratio che a quella della passio” (p. 6). E se è vero che fu un generale italiano, Giulio Douhet, a teorizzare per primo l’uso del bombardamento strategico, tale strategia fu successivamente sviluppata appieno dallo stato maggiore dell’aviazione inglese. La dottrina del Moral Bombing: “…il bombardamento morale, nacque ufficialmente nel 1928 nell’ambito della RAF ben prima dell’avvento di Hitler” (p. 13). Anzi, Colombo riferisce che durante la Seconda guerra mondiale: “furono…gli stati democratici…ad abbracciare con più decisione il concetto totalitario di guerra implicito nelle teorie del Moral Bombing, mentre gli stati totalitari…privilegiarono un impiego tradizionale dell’aviazione” (p. 13). Le statistiche confermano quest’affermazione: l’aviazione anglo-americana provocò 1.500.000 di morti, l’aviazione dell’Asse 240.000. La strage della scuola di Gorla, pertanto, fu il risultato della medesima strategia militare che produsse le immani carneficine di Dresda e Tokio, per non parlare di quelle di Hiroshima e Nagasaki.

   Per chi abbia a cuore la verità, dopo la pubblicazione de Il male viene dal cielo, il 20 ottobre non può più essere un giorno come un altro.  Riflettere, su quanto accaduto allora, sarà utile affinché gli italiani recuperino una memoria condivisa.

Giovanni Sessa

martedì 7 ottobre 2014

Presentazione a Chieti: NATURALMENTE... L'AURORA di Flora Amelia Suàrez Càrdenas (Sabato 11 Ottobre 2014, alle ore 18:00)

Sabato 11 Ottobre 2014, alle ore 18:00

presso la Libreria Antonella de Luca 
Via C. de Lollis n. 12 di CHIETI

presentazione del libro di racconti di 
Flora Amelia Suàrez Càrdena

NATURALMENTE... L'AURORA

Edizioni Tabula fati 

a cura di Marco Tabellione 

Parteciperanno l'Autrice e l'editore Marco Solfanelli 







Con uno stile semplice e poetico, che della poesia conserva il tono garbato e morbido proprio di un linguaggio profondo anche se apparentemente dimesso, Flora Amelia riesce a rappresentare una gamma di personaggi e situazioni tali da abbracciare più generazioni e più epoche. E anche se gli ambienti e le condizioni si riferiscono indubbiamente ad un tempo prossimo alla contemporaneità, i rimandi e gli echi culturali di tutte le storie raccontate conservano comunque un respiro che va oltre le età, superano le barriere delle ère e delle epoche. E tutto ciò accade perché l’autrice sa mettere in scena non tanto, o non solo, situazioni e tipi umani, quanto vicende d’anime, dimensioni dell’interiorità in grado di riguardare ogni tempo e ogni spazio.
Adottando tre chiavi di lettura, a loro volta introdotte da piccoli capolavori di poéme en prose, utilizzati a mo’ di introduzione delle tre sezioni, vale a dire “Il tempo”, “Vivere” e “Amare”, la scrittrice riesce a dire tutto, o comunque moltissimo sull’essere umano, e a rimarcare e sottolineare ciò che conta davvero. In questa terna fondamentale, trilogia della vita, tempo-vivere-amare, è espressa e simboleggiata l’esperienza umana, legata all’essere che è, come sosteneva Heidegger, essere nel tempo, cioè esser-ci, esperienza del e nel tempo, la quale trova nell’amore lo stimolo e la motivazione principali.


Flora Amelia Suàrez Càrdenas
NATURALMENTE... L’AURORA
Presentazione di Marco Tabellione
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-378-9]
Pagg. 192 - € 14,00

http://www.edizionitabulafati.it/naturalmentelaurora.htm


domenica 21 settembre 2014

Novità fantasy: IL DIO DEL DOLORE di Francesco Brandoli (Edizioni Tabula fati)

Novità fantasy: IL DIO DEL DOLORE di Francesco Brandoli (Edizioni Tabula fati)
Esiste un dio creatore di tutte le storie, di tutti gli altri dei e anche del giovane Ashioka, Dio del Dolore e della Morte, da sempre tormentato sulla natura del proprio ruolo nell’Universo.
Nel cosmo che Ashioka ha il compito di sorvegliare affinché l’equilibrio resti inalterato, esiste un pianeta rosso, Amhambara, desertico e inospitale, dove il sole sembra essersi addormentato, lasciando i suoi abitanti perennemente avvolti nell’oscurità.
Questo fatto è all’origine di una guerra decennale tra le due etnie che ci vivono: i pacifici Zaffiri, coltivatori e artigiani, amanti della natura, e i rozzi Sassosi, popolo di negromanti e minatori.
Le loro continue battaglie giovano al Dio della Guerra, che ha dato il proprio nome al pianeta e che dai Sassosi viene adorato e rispettato insieme ai propri figli: Violenza, Distruzione, Crudeltà e Disperazione.
Starà ad Ashioka capire perché il sole sia sparito e dove stia dormendo, ma anche cessare gli scontri e riportare la pace, ricomponendo un quadro antico e ancora valido, quello in cui la vita è un continuo susseguirsi di cicli e dove la morte non è la fine ma un nuovo inizio.



Francesco Brandoli (1981), è da sempre un amante del fantastico. Avvocato civilista, esercita la professione forense a Bologna, dove vive.
Al suo attivo vanta la pubblicazione di racconti fantastici in raccolte: I figli di Beowulf (Midgard, Perugia) a cura di Alberto Henriet; Futuro Europa (Elara, Bologna), oltre a un saggio letterario su H.P. Lovecraft per la rivista “Studi Lovecraftiani”.
Inoltre gestisce una Pagina a suo nome sul social network Facebook e un sito internet dedicato all’attività di scrittore, www.francescobrandoli.eu.
Il Dio del Dolore è il suo primo romanzo.



Francesco Brandoli
IL DIO DEL DOLORE
Edizioni Tabula fati
Copertina di Vincenzo Bosica
[ISBN-978-88-7475-384-0]
Pag. 176 - € 14,00

http://www.edizionitabulafati.it/ildiodeldolore.htm



venerdì 19 settembre 2014

Presentazione: LA CASE CHE NEN ZE CHIUDE di VITO MORETTI (San Valentino in A.C., sabato 20 settembre, ore 18:00)

Sabato 20 settembre 2014 alle ore 18:00

presso il Salone del Palazzo Delfina Olivieri

di San Valentino in Abruzzo Citeriore (AQ)


presentazione del libro di poesie dialettali di VITO MORETTI 

LA CASE CHE NEN ZE CHIUDE

(Edizioni Tabula fati)


Letture di Daniela D'Alimonte


Parteciperà l'editore Marco Solfanelli









Scheda del libro

L’uso del dialetto, in questo volume arca di Vito Moretti, mira ad agevolare il riconoscimento della realtà e la sua restituzione agli spazi più intimi, nei quali il tempo e le ragioni individuali si fanno vita, esistenza quotidiana, itinerario da percorrere in solitudine o con quanti si abbia d’intorno.
L’orizzonte di riferimento è quello della piccola comunità di San Vito Chietino, con la sua parlata e con le sue risorse espressive, ma il poeta allarga via via il suo sguardo fino a declinare sulla pagina gli interrogativi, le inquietudini, gli snodi culturali e morali che sono della sua stessa età e della sua complessa generazione, sicché i testi si propongono anche come una arguta e profonda testimonianza della coscienza contemporanea, della quale Moretti sa cogliere illusioni e disincanti, speranze e sconfitte.
Si tratta, dunque, di una poesia che, pur sollecita ai rigori della registrazione filologica, vuole essere anzitutto una ricerca di identità, un percorso nell’esperienza concreta del vissuto e, in qualche modo, un aprire e chiudere conti di una soggettività o, insomma, di un animo critico che — di fronte alle tante parvenze e lusinghe della realtà — cerca di scioglierne i drammi e di comprenderne le ragioni, ma con il proposito di assecondare soprattutto ed esclusivamente un’appassionata inclinazione creativa, propria di chi riserva a sé il solo esercizio di poeta e ad altri le più congrue pertinenze etno-culturali e glottologiche.
L’avventura di Vito Moretti, quindi, per queste sue estensioni di originalità e di pregnanza lirica, può dirsi davvero unica ed esemplare e può certamente annoverarsi fra le migliori vicende letterarie di questi ultimi decenni.



Vito Moretti
LA CASE CHE NEN ZE CHIUDE
Presentazione di Giorgio Bàrberi Squarotti
Premessa di Giovanni Tesio
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-337-6]
Pagg. 344 - € 22,00

http://www.edizionitabulafati.it/lacasechenenzechiude.htm

lunedì 15 settembre 2014

Presentazione: PASCOLI E GLI ANIMALI DA CORTILE di Maria Cristina Solfanelli (Chieti, Mercoledì 17 settembre 2014, ore 18:00)

Mercoledì 17 settembre 2014, alle ore 18:00

presso la Libreria De Luca
Via C. de Lollis n. 12 - CHIETI


presentazione del saggio letterario di MARIA CRISTINA SOLFANELLI

PASCOLI E GLI ANIMALI DA CORTILE

Edizioni Tabula fati


Presenterà il prof. Vito Moretti







     La vicenda di Pascoli, nell’intelligente lettura che s’incontra in questo libro, è il tentativo di ridestare la coscienza dell’uomo sul proprio destino e sui limiti del proprio presente, in nome di una profonda visione della storia e della vita e nel proposito di riconquistare ai singoli un diritto di “innocenza” che le teorie fin de siècle escludono e rendono persino impossibile.
     Sicché Pascoli, di fronte alla crisi dell’età sua, non indica un modello di eroismo o di dominio, come altri, ma addita il mondo del possibile, la volontà di ripristinare una relazione più congrua e più persuasiva fra l’uomo e i fatti della storia civile e sociale, e si fa promotore di un recupero pieno della natura, dove s’incontrano non solo individui umili (contadini, gente di fatica, persone d’anima e di sudore), ma — significativamente — un gran numero di animali: volatili e quadrupedi, pennuti e bestie da soma, selvaggina e rettili, mammiferi da stalla e da cortile, con un particolare rilievo arrecato ai cani, dei quali Pascoli amava contornarsi a Castelvecchio e nelle altre sue dimore; per questo, non si può oggi leggere — o rileggere — Pascoli ignorando il ruolo pregnante che egli riconosce agli animali o la densa lezione che da essi può venire.


Maria Cristina Solfanelli risiede a Chieti, dove è nata nel 1991. Ha conseguito, presso l’Ateneo teatino, la laurea in «Letteratura, filologia e linguistica del mondo medievale e moderno» e attualmente frequenta, nella stessa Università, il corso magistrale in «Filologia, linguistica e tradizioni letterarie».
     Ha grande passione per la musica e — da alcuni anni — studia il canto lirico, che esercita in qualità di soprano e che le è valso il pieno riconoscimento in numerosi e prestigiosi concorsi canori.
     Si esibisce nel duo musicale "Piano e Soprano Musicians" con il pianista M. Yuri Sablone e si è distinta finora nell’esecuzione, fra l’altro, delle romanze di F.P. Tosti e delle arie tratte dalle opere di W.A. Mozart.




Maria Cristina Solfanelli
PASCOLI E GLI ANIMALI DA CORTILE
Presentazione di Vito Moretti
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-391-8]
Pagg. 144 - € 12,00

http://www.edizionitabulafati.it/pascolieglianimali.htm


martedì 9 settembre 2014

Presentazione: L'ALLEGORIA DEL FIUME di Maria Assunta Orlando (Lanciano, Venerdì 12 settembre 2014, ore 18:00)

Venerdì 12 settembre 2014, alle ore 18:00

presso la SALA DI CONVERSAZIONE di LANCIANO
Piazza Plebiscito n. 55


presentazione del romanzo di ASSUNTA MARIA ORLANDO

L'ALLEGORIA DEL FIUME

Edizioni Tabula fati)


Presenterà Giancatrlo Giuliani

Parteciperà con l'Autrice, l'editore Marco Solfanelli 






Delicato e originale questo libro di Maria Assunta Orlando. Il lettore è condotto per mano in una storia familiare che è la chiave per una sorta di iniziazione alla vita, alla comprensione dei suoi meccanismi, all’accettazione del bene e del male, della gioia e del dolore che in essa si celano.
Lo stile è lineare, incisivo, semplice senza essere banale, comunicativo. Si usano spesso parole e frasi comuni, che nell’ambito delle varie situazioni si arricchiscono di molteplici sfaccettature di significato. Il lettore sfoglia le pagine di una storia di uomini e donne apparentemente ordinari, ma che sanno diventare una sorta di patrimonio collettivo, costituire quel tessuto connettivo che rende saldi i legami familiari, ne fa un supporto importante per i momenti in cui le circostanze sembrano aggredirci.
L’esistenza quotidiana include attività consuete, apparentemente banali, ma anche privilegiate, nel senso che consentono all’esistenza individuale di proiettarsi in una dimensione ben più ampia.
Il libro ha profumo di antico, nel senso migliore del termine, e dona al lettore il senso “caldo” della continuità, dell’inesauribile forza del legame familiare, del testimone passato da una generazione all’altra.

Maria Assunta Orlando
L'ALLEGORIA DEL FIUME
Presentazione di Giancarlo Giuliani
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-374-1]
Pag. 160 - € 13,00

http://www.edizionitabulafati.it/allegoriadelfiume.htm

lunedì 1 settembre 2014

“Marta la sarta” l’esordio letterario di Valentina Di Cesare

“Marta la sarta” l’esordio letterario dell’autrice abruzzese
Valentina Di Cesare a settembre in tutte le librerie e negli store digitali.

Il romanzo, edito dalla casa editrice Tabula Fati, attraversa con ironia il quotidiano, per recuperare la forza della parola, di quel raccontarsi e raccontare che è una delle strade che porta alla libertà. Il volume sarà presentato venerdì 26 settembre, presso la libreria Feltrinelli di Pescara (ore 18) e sabato, 27 settembre presso la libreria Mondadori di Chieti Scalo (ore 18.30).


Una scrittura che avvolge con ritmo ed ironia.

E’ la scrittura dell’autrice abruzzese Valentina Di Cesare che con il suo romanzo di esordio Marta La Sarta, edito dalla Tabula Fati, ci trascina in un mondo fatto di storie affascinanti, surreali. La necessità del raccontarsi per esistere, per trovare una significato nuovo, vivido e vero, a cio’ che ci accade.

Marta la Sarta è una simpatica donnina di mezza età, nubile e senza figli, commessa da molti anni una merceria e sarta nel tempo libero per i suoi clienti. La semplicità caratteriale di Marta le permette di attraversare la vita degli altri in modo mai ingombrante, ma allo stesso tempo attivo, sempre disposta, con l’ausilio di luminose riflessioni e un amore vocato ai riti del quotidiano, a carpire da ogni storia quasi una piccola legge dell’esistenza, che non esita a farsi leggenda.

È in un piccolo centro, non meglio specificato, che prendono vita i personaggi, strampalati, sognatori, cinici, eroici, malinconici. Si incontrano lo Zio Pueblo, andato a cercare fortuna altrove, ma le sue imprese, riecheggiano ancora in paese. Pare che un’estate, dopo il Festival Internazionale della Perturbazione artistica, si fosse accampato con un gruppo folk islandese nei pressi di Santa Cruz della Fuente e che avesse salvato la vita a Inneke, una parrucchiera olandese accusata e malmenata per aver sbagliato nuance di tinta per capelli ad una biondissima ragazza pompon di Vigevano. Ci sono i racconti di Nonna Bice che parla di quella cugina fattasi novizia dopo aver intravisto la Madonna in sogno e poi scappata da Novara su una nave da crociera perché voleva bere limonate e ballare il tip-tap. Poi ancora Olio, il cane innamorato, Nando il restauratore che parla con i mobili e tantissimi altri che aiutano Marta a tenere quel cassetto dei sogni sempre aperto, perché Marta è pratica di sogni, è attraverso essi che tenta un recupero dell’umanità. Ascolto, autenticità, semplicità, sono queste le parole che tesse per incarnare quella “coscienza bambina” che ognuno di noi, se vuole, può recuperare per attraversare senza giudizio le vite degli altri, perché dietro ogni comportamento umano c’è una spiegazione di cui bisogna tener conto.
Il volume sarà presentato venerdì 26 settembre, presso la libreria Feltrinelli di Pescara (ore 18) e sabato, 27 settembre, presso la libreria Mondadori di Chieti Scalo (ore 18.30).

Valentina Di Cesare è originaria di Castel di Ieri, in provincia dell’Aquila. Ha studiato Lettere Moderne all’Università di Chieti e Mediazione Culturale all’Università per stranieri di Siena



domenica 27 luglio 2014

Premio dell’Editoria Abruzzese - Città di Roccamorice (sabato 2 e domenica 3 agosto 2014)

Sabato 2 e Domenica 3 agosto 2014, presso la Sala Teatrale Comunale "don Donato Bianco" di ROCCAMORICE, si svolgerà la manifestazione conclusiva del Premio dell'Editoria Abruzzese "Città di Roccamorice", a cura dell’Associazione Editori Abruzzesi e del Comune di Roccamorice.

La Giuria del Premio ha scelto le opere Finaliste e Vincitori delle 2 Sezioni del Premio: a) Libro di autore abruzzese di Narrativa – Poesie – Saggistica; b) Libro di autore non abruzzese di Narrativa – Poesia – Saggistica.
Sabato 2 agosto, nel corso di un incontro pubblico verranno presentati i 2 autori Vincitori della Sezione b) del Premio. A seguire i 9 autori abruzzesi finalisti della Sezione a) presenteranno le loro opere e la Giuria ne trarrà elementi per stabilire la classifica finale.
La proclamazione dei Vincitori delle Sezioni dedicate agli Autori abruzzesi avverrà al momento della cerimonia di premiazione di Domenica 3 agosto.

Nel corso della Manifestazione, domenica 3 agosto 2014 alle ore 17:30, l'Associazione degli Editori Abruzzesi assegnerà i "Premi perla promozione e diffusione della cultura e della editoria abruzzese 2014" a cinque personalità che nel corso del biennio 2013-2014 si sono distinte per particolari meriti.

Inoltre il Comune di Roccamorice assegnerà il Premio per laCultura "Città di Roccamorice" 2014, con la seguente motivazione: «Per l'eccezionale profilo di studioso e per il ruolo di coscienza critica della comunità abruzzese assunto negli anni con ineguagliabile autorevolezza e indipendenza di giudizio», allo storico RAFFAELE COLAPIETRA.
Il riconoscimento verrà consegnato da Alessandro D'Ascanio (Sindaco di Roccamorice) e Marco Solfanelli (Presidente dell'Associazione Editori Abruzzesi), domenica 3 agosto 2014 alle ore 18:00.

In conclusione di ciascuna serata sono previsti 2 concerti.

La presentazione dell'intera Manifestazione sarà condotta, come lo scorso anni, da Elena Costa.




PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE


Sabato 2 Agosto 2014

ore 17,30 Saluti istituzionali e Presentazione del Premio

ore 18,00 Incontro con i 2 autori vincitori della sezione b) Libro di autore non abruzzese

ore 18,30 Incontro con i 9 autori finalisti della sezione a) Libro di autore abruzzese

ore 20,30 Brunch letterario (Euro 10,00)

ore 21:30 Concerto di Alfredo SCOGNA: SERENATE A MAMME. Performance musicale sulle poesie di Modesto Della Porta



Domenica 3 Agosto 2014

ore 17,30 Saluti istituzionali e Presentazione del Premio

ore 18,00 Cerimonia di consegna del Premio per la Cultura "Città di Roccamorice" 2014

ore 18,15 Cerimonia di consegna del "Premio per la promozione e diffusione della cultura e dell’editoria abruzzese"

ore 18,30 Cerimonia di Premiazione dei vincitori e finalisti delle due sezioni del Premio

ore 20,30 Brunch letterario (Euro 10,00)

ore 21,30 Concerto THE OPERA FATAL con Niccolò Pelusi, Dario Ricchizzi, Maria Cristina Solfanelli e Yuri Sablone



Sala Teatrale Comunale "don Donato Bianco"
Tel. 085 8572132 – Fax 085 8572358 – comune.roccamorice@tin.it




giovedì 26 giugno 2014

Novità editoriale: LA GEOMETRIA DEL TEMPO di Daniela D'Alimonte (Edizioni Tabula fati)

Ogni libro di poesia, in questa luce, è certamente — si può dire — un dono di grazia e di bellezza che ha bisogno soltanto di essere assecondato nei suoi tempi e nei suoi ritmi, e che necessita di pazienza, di respiri lunghi, di inclinazione ad immergersi nei campi e nei dettati dell’immaginario lirico, in cui hanno voce l’individuo e l’assoluto, i frammenti del soggettivo e i gremiti giri dell’universale.
     E questo è lo specifico tratto di La geometria del tempo, il volume di Daniela D’Alimonte, calato nel tempo della storia quotidiana, del vissuto di creatura all’insidia dei frastuoni e delle smentite, e declinato, per altri versi, alle sortite dell’infinito, all’ascolto di quel “tutto” che fa profittevole e vantaggioso ogni pensiero e ogni struggimento.



Daniela D’Alimonte è nata a Roccamorice (PE) nel 1974. Nella vita svolge la professione di docente di Lettere, inoltre è giornalista pubblicista e lavora dal 2000 come collaboratore per la testata “Il Centro. Quotidiano d’Abruzzo”. Studiosa e appassionata della storia della lingua italiana e del dialetto, è autrice di volumi e saggi linguistici che riguardano in particolare la parlata abruzzese. È stata cultrice di “Dialettologia e Linguistica italiana” presso la Facoltà di Lettere dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara e di “Linguistica e linguaggi settoriali” presso la Facoltà di Scienze Sociali della stessa Università.



Daniela D'Alimonte
LA GEOMETRIA DEL TEMPO
Presentazione di Vito Moretti
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-377-2]
Pagg. 72 - € 8,00


martedì 24 giugno 2014

Presentazione: COLORE PRIMARIO di Daniele TOPPETA (Pescara, Sabato 28 giugno 2014, ore 18:30)

Sabato 28 giugno 2014, alle ore 18:30

presso la Libreria LIBERNAUTA
Via Teramo n. 27 di PESCARA

presentazione a cura del prof. Paride Solini

della silloge poetica di Daniele TOPPETA

COLORE PRIMARIO

(Edizioni Tabula fati)


con la partecipazione dell'Autore e dell'editore Marco Solfanelli 






Immagini, ricordi, periodi, offerti al lettore per mezzo di quella che Mimmo Locasciulli chiama “poesia umana”. Nell’apparente disordine in cui si alternano temi e atmosfere, appare forse inizialmente arduo trovare un filo conduttore, a meno che non si comprenda che la chiave di lettura è la profonda sensibilità dell’autore che, come tanti, si sente parte attiva nel mondo.
Egli, così, prova a condurre per mano il lettore attraverso i momenti di vita che lo hanno segnato e formato, nel passato come in tempi più vicini, e che continuano ad agire nel presente. Il poeta è un uomo che prova innanzitutto a “raccontarsi” nella dimensione sociale e politica come in quella affettiva, in quella quotidiana come in quella esistenziale, con particolare attenzione ai luoghi dell’infanzia e della maturità, alla sua gente, ai colori e alle contraddizioni di una terra di cui comunque si sente profondamente parte.


Daniele Toppeta
COLORE PRIMARIO
Presentazione di Mimmo Locasciulli
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-363-5]
Pag. 56 - € 7,00


http://www.edizionitabulafati.it/coloreprimario.htm

lunedì 23 giugno 2014

Presentazione: LUDUS IN FABULA di Sandro de Nobile (LANCIANO, Venerdì 27 giugno, ore 21.00)

Venerdì 27 giugno alle ore 21.00

presso la Libreria D'OVIDIO
Corso trento e Trieste n. 44
LANCIANO


presentazione della raccolta di racconti di SANDRO DE NOBILE

LUDUS IN FABULA

(Edizioni Tabula fati)


Relatore Rolando D'Alonzo

Interverranno l'Autore e l'editore Marco Solfanelli








Sin dal titolo l’autore mette subito in chiaro che di un gioco si tratta, un ludus messo in piedi da lui stesso, disteso sulla fabula delle sue trame e rivolto al pubblico non senza ammiccamenti ed ambiguità.
Il lettore sarà dunque incalzato, sballottato, infine spiazzato da questa serie di undici racconti che variano tra i più diversi registri, giocando con la narrazione e le sue norme, sviluppando inediti e stranianti punti di vista, costruendo un universo paradossale e grottesco nel quale le sole stille di verità sembrano venire proprio dalla parola e dal suo valore.
Un valore amplificato dall’autore attraverso rimandi a miriadi di altri testi, tracce a volte esplicite, altre volte di più difficile lettura, sempre sparse sulla pagina con la consapevolezza che nulla di veramente nuovo si agita sul fronte della letteratura, se non la capacità della stessa di guardarsi allo specchio e di rileggersi.
Ma non soltanto di un viaggio nella narrazione, nello stile, nella lingua, si tratta; perché, guardando più a fondo, le tragicomiche storie raccontate dallo scrittore scavano nel ventre della contemporaneità, trovandovi infine la solitudine assurda, perché fondata sull’illusione della comunità nel “villaggio globale”, dell’uomo post-moderno, dominato da ansie e fobie che spesso lo ricacciano verso i limiti incerti della follia.


Sandro de Nobile
LUDUS IN FABULA
Presentazione di Rolando D'Alonzo
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-375-8]
Pag. 104 - € 10,00

http://www.edizionitabulafati.it/ludusinfabula.htm

domenica 22 giugno 2014

Presentazione: IN QUALE MAI FOLGORE DI TEMPO di Giuseppe Martocchia (Pescara, Giovedì 26 giugno 2014, ore 18.00)


Giovedì 26 giugno 2014 alle ore 18.00


presso la Libreria LIBERNAUTA
Via Teramo n. 27
PESCARA


presentazione del nuovo romanzo di GIUSEPPE MARTOCCHIA

IN QUALE MAI FOLGORE DI TEMPO

Edizioni Tabula Fati


Relatore Giancarlo Giuliani


Saranno presenti l'Autore e l'editore Marco Solfanelli






Al colmo di una profonda crisi esistenziale e disgustato dal degrado del mondo che lo circonda, lo scrittore Eugenio Corradi decide di passare all’azione: ucciderà quanti più politici e uomini di governo potrà per bonificare, se così si può dire, politica e costumi.
Ben sapendo che è una follia e che non sarà risolutivo, comincia con l’omicidio di un deputato a Roma, per poi continuare in altre città, uccidendo personaggi di spicco proprio durante i funerali delle vittime precedenti.
Ma d’un tratto la sua determinazione trova un ostacolo: i suoi piani vengono disturbati dall’arrivo di una donna colombiana, la cui vicenda si intreccia indissolubilmente alla sua. La straniera è alla ricerca di un manoscritto scomparso, attribuito al filosofo Campanella, in cui si narra nel dettaglio dell’utopica Città del sole.
L’appeal esercitato dalla donna su Corradi è talmente forte da permetterle di attrarlo nella sua crociata.


Giuseppe Martocchia
IN QUALE MAI FOLGORE DI TEMPO
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-361-1]
Pag. 304 - € 21,00

http://www.edizionitabulafati.it/inqualemaifolgore.htm

giovedì 22 maggio 2014

Presentazione: PRESUNTUOSO COME IL PRANZO DI NATALE di Angelo Lupo Timini (Pescara, Marcoledì 28 maggio, ore 21:00)


Mercoledì 28 maggio 2014 - ore 21:00

presso la Libreria QUI ABRUZZO
Via De Amicis n. 5 di PESCARA


presentazione a cura di Federica D'Amato

del romanzo di Angelo LUPO TIMINI

PRESUNTUOSO COME IL PRANZO DI NATALE

(Edizioni Tabula fati)


Parteciperanno l'Autore e l'editore Marco Solfanelli





Scheda del libro:

Seguire il protagonista nel suo addentrarsi tra le pieghe della vita è come assistere a una scissione dell’atomo; a un’operazione a cuore aperto e senza anestesia.
Le vicende camminano attraverso una quotidianità contemporanea, luci e ombre che appartengono a chiunque e che pure qui vengono anatomizzate, scrutate microscopicamente dal protagonista che paradossalmente fa della sua miopia una lente di ingrandimento.
Non c’è tregua, gli eventi che normalmente accadono nella vita di un uomo qui si condensano quasi a voler mettere alla prova la fibra umana; come se in un solo giorno facesse estate e inverno, vincere la lotteria e scoprire di avere il cancro.
Non c’è tregua, le parole trasportano immagini ed emozioni che quasi si accalcano, spingono per “passare avanti” e l’uso ricercato delle espressioni non è mai un vano compiacimento letterario, ma solo il frutto di chi si sforza di rendere il senso delle cose e della vita senza infingimenti, cruda, bella, terribile, senza sconti né sovraprezzi, senza retorica né ambiguità. Un fiume che va dalla sorgente alla foce senza fermarsi.


Angelo Lupo Timini
PRESUNTUOSO COME IL PRANZO DI NATALE
Presentazione di Francesco Durante 
[ISBN-978-88-7475-333-8]
Pagg. 80 - € 8,00

http://www.edizionitabulafati.it/presuntuosocomeilpranzo.htm

sabato 10 maggio 2014

Marcello Marciani sul libro di Pina Allegrini: RACCONTI DELL'ISOLA (Edizioni Tabula fati)

RACCONTI DELL'ISOLA di Pina Allegrini

Prima di iniziare a parlare del libro che oggi viene battezzato, è opportuno fare una precisazione. Pina Allegrini è conosciuta ai più come poetessa, traduttrice, autrice di testi teatrali e attrice, operatrice culturale in svariati campi, ma poco nota come narratrice: infatti nei suoi curricula non sono incluse opere di narrativa. Pertanto questa è la prima volta che viene presentato un suo libro di racconti, anche se in effetti Pina da tanti anni ne scrive ed è presente su riviste e antologie con testi narrativi, che hanno anche vinto diversi premi. Fra l'altro un libro scritto a quattro mani con la compianta amica Tonia Giansante, dal titolo “Madama Doré”, contiene delle sue preziose pagine in prosa, e lei da anni sta lavorando ad un romanzo. Ma quest'opera, di cui oggi si parla, è la prima che. in modo organico, è strutturata come una sequenza di racconti collegati fra loro.
E il libro si presenta all'apparenza come un testo per bambini. Già in apertura, nella dedica “al piccolo Federico”, al quale si donano “queste piccole storie di una favolosa estate”, l'autrice si firma come “La nonna”, e si fa rispondere dal nipotino stesso che le augura “Buon viaggio”. L'invito alla narrazione che seguirà è pertanto affettuoso, teneramente famigliare, perché il piccolo Federico è il nipote reale di Pina, e Pina è davvero “la Nonna” che diventerà personaggio nei dieci racconti che compongono il libro. Ma poi, appena si inizia la lettura, ci si accorge subito che questo approccio autobiografico, pur se sviluppato nei fatti narrati, relativi al vissuto della scrittrice, non si arena mai in compiaciuto autobiografismo, ma si libera in una prosa giocosa, leggera, ironicamente favolistica, dal momento che quella “favolosa estate”, per ammissione sorniona e straniata di chi scrive, in realtà “non c' è mai stata”.
“Era un'isola piccina piccina, piccola come un fazzoletto, rotonda come una ciambella, di quelle che faceva la nonna. Quando Felicino la vide per la prima volta aveva quindici mesi e sette giorni, sapeva pronunciare bene solo la parola “acqua” e correva sulle gambette storte, col braccio sinistro all'infuori, come un timone, per mantenere l'equilibrio. L'indice destro invece era continuamente puntato sul mondo a indicare oggetti e direzioni che l'attiravano sul momento”.
È questo un attacco narrativo fulminante, che fa capire come all'autrice interessi entrare in “medias res”, in quella dimensione di stupore e scoperta continua del mondo tipici della prima infanzia, facendo ricorso ad un lessico volutamente “infantile” (“un'isola piccina piccina (...) rotonda come una ciambella”) per accattivarsi l'attenzione del suo piccolo (o dei suoi piccoli) lettore o lettori. E pure se il tono della parlata è quello bonario di una “nonna”, che racconta le fasi di apprendistato alla vita del nipote, la narrazione procede rigorosamente in terza persona, senza nessuna smania di protagonismo e con un'attenzione concreta agli aspetti e agli avvenimenti di questa isola-memoria, resa con un gusto visivo quasi cinematografico, che mette a fuoco con estremo nitore sia il paesaggio che gli “attori” della storia. Dove “La nonna”, brontolona e saggia, è solo un personaggio fra i pochi altri che ruotano attorno alla figura centrale di Felicino: gli altri sono il Nonno, geniale e svagato, il caustico e inafferrabile zio Flaco, i genitori ballerini Grissino e Golia, i vicini di casa Tritapepe e Starnuto, fratelli opposti e speculari. I nomignoli con cui vengono caratterizzati i personaggi contribuiscono a rendere quel tono da opera buffa che Pina sa orchestrare con divertita maestria, al pari delle frequenti strofette scherzose, cantilene o limerick che i famigliari spesso usano per rivolgersi a Felicino, e al pari anche delle onomatopee, dei giochi di parole a volte compulsivi che lo stesso piccolo protagonista trova o inventa, per esaltare la sua incessante scoperta del vivere attraverso il linguaggio. Perché un dato è certo: l'isola vive nella fantasia del lettore in quanto narrata, “rivelata” dal linguaggio, e questa può apparire una considerazione ovvia, direi banale, perché sempre in letteratura, come in tutte le arti, ciò che si intende comunemente come realtà - e quindi la vicenda umana nelle sue svariate sfaccettature, l'esperienza individuale, la storia collettiva, le stratificazioni della memoria, il mistero del sogno – tutto ciò, dicevo, nasce a nuova vita nelle arti  in quanto viene ri-scritto dalla sapienza del segno espressivo. Ma in questo libro c'è un'ottica particolare che rende la narrazione particolarmente intrigante, e che nasce dal processo quasi di identificazione dell'occhio della scrittrice con quello di un infante, da quel tentativo di ridare verginità ai dati dell'esperienza attraverso lo stupore, il gioco supremo, dell'atto creativo, che cerca in tale immedesimazione di ri-fondare un proprio mondo. Ma chi scrive è pur sempre un'autrice di lunga esperienza e molteplici conoscenze intellettuali, per cui la lingua usata è solo in apparenza bimbesca e ludica, ma mescola termini specialistici e citazioni letterarie, reminiscenze argentine di struggenti milonghe e spiazzanti nonsense, parentele trasversali fra il lessico italiano e quello spagnolo. In questa tessitura linguistica ricca ma articolata senza nessuna ostentazione, è evidente che la natura dell'isola può essere resa solo attraverso una cultura diramata in infiniti echi, rimandi e domande. Ecco perché il dito che Felicino punta di continuo sulle “cose” chiede con l'immediatezza tipica dell'infanzia la loro natura, il loro nome, perché “sa” d'istinto, senza avere la dottrina della conoscenza, che nel nome c'è il destino e il significato delle cose: “nomen omen”. La meraviglia con cui l'occhio infantile scruta e svela l'universo-mondo diventa, nel corso dei dieci capitoli di un unico lungo racconto dalla struttura circolare, una riflessione gnomica sul mistero e la bellezza del vivere, scanzonata e lieve eppure adombrata nell'epilogo da una malinconia tipica da fine-stagione, quando i primi brividi settembrini pongono interrogativi inquieti sulla durata effimera dell'estate e, con essa, dell'esistenza. Per questo Federico, nella dedica propiziatora, formula un augurio che è quasi un vaticinio, nella beata divinazione dell'infanzia: “Buon viaggio nonna, e pensa alle stelle cadenti”. E la nonna, con la consapevolezza adulta della caducità di ogni stella, risponde al bimbo con un viaggio nella scrittura che è un prezioso compendio di valori narrativi, che possono forse proteggere dal caos e dall'inconsistenza. Tali valori sono la leggerezza, la rapidità, l'esattezza, la visibilità, la moltiplicità, la coerenza: le sei caratteristiche essenziali alla scrittura breve, quelle che Italo Calvino – nelle sue “Lezioni americane” - indicava come fondamentali per la letteratura del nuovo millennio.

Marcello Marciani

(09/05/2014)


Pina Allegrini
RACCONTI DELL'ISOLA
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-355-0]
Pagg. 96 - € 8,00

http://www.edizionitabulafati.it/raccontidellisola.htm



giovedì 3 aprile 2014

Presentazione: ANTICHI GIARDINI ITALIANI di Vernon Lee (Bassano del Grappa, Martedì 8 aprile 2014, ore 17.30)


Martedì 8 aprile 2014, ore 17.30

Presentazione del libro di

Vernon Lee
ANTICHI GIARDINI ITALIANI
Edizioni Tabula fati

Elena Macellari presenta la vita e l’opera della geniale Vernon Lee con immagini del suo giardino fiorentino e la lettura di brani tratti dal testo. Un’eccentrica e indomabile scrittrice anglo-fiorentina che schiude visioni di quelle elette alleanze tra la natura e l’umano, quegli spazi floreali antichi “brulicanti delle presenze che vi aleggiavano e che oggi...”.



Vicolo Gamba - Caffè dei Libri
Vicolo Gamba, 5 - 36061 Bassano del Grappa VI
www.vicologamba.it
info@vicologamba.it

https://www.facebook.com/pages/VICOLO-GAMBA-Caff%C3%A8-dei-Libri/266773440943?fref=ts


Vernon Lee
ANTICHI GIARDINI ITALIANI
Traduzione di Marco Tornar
Presentazione di Elena Macellari


Tra storia e affabulazione, e in una lingua, l'inglese, spinta a un massimo livello di eleganza e di complessità morfologico-sintattica, la geniale Lee ci schiude visioni di quelle elette alleanze tra la natura e l'umano che sono certi spazi floreali di un tempo, brulicanti delle presenze che vi aleggiavano, e che oggi...
Edito per la prima volta nel 1897, finora mai tradotto in italiano, "Antichi giardini italiani" è un riferimento prezioso per coloro che vogliano scoprire il prodigio di una prosa in cui saggistica e narrazione si fondono, quasi a configurare una “terza” forma letteraria dalle molteplici capacità di suggestione, e suggerimento, per la nostra contemporaneità.
"I must protest against such a state of things", strepita l'indomabile scrittrice non troppo dopo le prime battute – confermando l'anticonformismo e lo spirito d'indipendenza che animano la sua parola fiammante, continuamente rinvigorita dall'erudizione e dalla poesia.


Della folta ed eclettica produzione letteraria di Vernon Lee (Boulogne-sur-Mer 1856 - Firenze 1935) — inglese per nazionalità, francese per nascita, fiorentina per scelta — in traduzione italiana, le prose "L’avventura di Winthrop" (1881) e "Possessioni" (1890), il saggio "Genius loci" (1897).
Fondamentali le opere: "Ariadne in Mantua: A Romance in Five Acts" (1903), "The Spirit of Rome: Leaves from a Diary" (1906), "The Sentimental Traveller: Notes on Places" (1908), "The Handling of Words and Other Studies in Literary Psychology" (1923).


Vernon Lee
ANTICHI GIARDINI ITALIANI
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-319-2]
Pagg. 64 - € 7,00

http://www.edizionitabulafati.it/antichigiardiniitaliani.htm

sabato 29 marzo 2014

Novità editoriale: LA GRANDE INVASIONE di Alfio Krancic

Il Presidente Napolitano lo accolse freddamente. 
«Ho saputo della votazione... La situazione del Paese è alle strette. La crisi economica è grave. Il popolo si lamenta!»
«Sono qui a rassegnare le mie dimissioni, Presidente...»
«Bene. Avete seguito la via della ragionevolezza!»
[…]
La sera del 25 luglio, in un’atmosfera surreale e di attesa, ci fu un intervento di Napolitano a reti unificate. Il Presidente si appellò alle virtù civiche degli italiani e invitò tutti alla calma. Disse che, vista la gravissima situazione d’emergenza e sentito il parere delle forze politiche anti-berlusconiane, aveva incaricato il Presidente della Camera Finoglio di costituire un nuovo governo di unità e salvezza nazionale.



Il brano succitato, scritto dall’Autore nell’estate del 2010, pare uscire dai retroscena di cui recentemente la stampa nazionale è piena, dopo le rivelazioni di Alan Friedman sul “golpe” ordito da Napolitano & Co., ai danni di Berlusconi.
Ma questa raccolta di storie, lungi dal voler essere un libro di indagine o analisi, è nato nelle intenzioni dell’A. come divertissement di satira politica. Ne scaturiscono dunque, una serie di racconti scorretti che vanno dritti in rotta di collisione con il Pensiero Unico Politicamente Corretto, il nuovo mostro partorito dal totalitarismo, che ingabbia non più i corpi, ma le menti e il libero pensiero, in recinti non più delimitati da filo spinato o obsolete sbarre, ma da fili invisibili che nascono dai nostri sensi di colpa abilmente sollecitati dall‘esterno. Una puntura di spillo dunque, al Buonismo, ideologia terminale del Progressismo.
Un vecchio adagio recita: “le vie dell’Inferno sono lastricate di buone intenzioni”. Quelle che portano all’inferno in terra, oltre che di buone intenzioni sono lastricate di utopie, menzogne ed inganni. L’A. ci invita a disselciarle e a renderle impraticabili. Come? Anche ridendo.



Alfio Krancic nasce a Fiume nel 1948.
Nel 1988 inaugurò la sua carriera di vignettista collaborando a riviste e giornali locali: “Industria Toscana”, “La Gazzetta di Firenze” e “La Repubblica”.
Nel 1990 iniziò a pubblicare per le pagine nazionali de “Il Secolo d’Italia” e de “L’Indipendente” diretto da Vittorio Feltri.
Giornalista pubblicista ha pubblicato cinque libri che raccolgono le sue vignette: Matite Furiose, 1994; Titanic Italia, 1997; Guerre Stellari, 1999; Schizzi d’Autore, 2003 ed infine Inguaribili Bugiardi, 2010.
Ha partecipato a numerose trasmissioni televisive della Rai e di Mediaset fra cui: “Porta a Porta”; “Pinocchio”; “Speciale Elezioni Tg3”; “Batti e Ribatti”; “L’Alieno” e numerose altre per emittenti locali.
Dal 1994, collabora quotidianamente con “Il Giornale”. Alcuni suoi racconti sono apparsi sulle pagine de “Il Secolo d’Italia”, su “Il Borghese del Nord” e su “La Padania”.



Alfio Krancic
LA GRANDE INVASIONE
e altri racconti
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-359-8]
Pag. 128 - € 10,00

http://www.edizionitabulafati.it/lagrandeinvasione.htm

mercoledì 5 marzo 2014

Presentazione: I VAMPIRI DELLA TRIGNINA di Antonio Turdò (CAMPOBASSO, sabato 8 marzo 2014 - ore 10:30)

Sabato 8 Marzo 2014, ore 10:30

presso la Sala Consiliare
del Comune di CAMPOBASSO
(Piazza Vittorio Emanuele n. 29)


presentazione del libro di Antonio Turdò

I VAMPIRI DELLA TRIGNINA
Fatti e misfatti dell’autovelox in Italia

Edizioni Tabula fati



con l'Autore interverranno il dr. Salvatore Colagiovanni (Presidente UPROM)
e il giornalista Pino CAVUOTI

Parteciperà l’editore Marco Solfanelli

La presentazione del libro sarà una occasione per dialogare sulla sicurezza stradale, sulla prevenzione e sulla legalità nell’uso degli strumenti elettronici di controllo.


Info:
Associazione Comitato PROTRIGNINA Abruzzo e Molise
Via F. Parri n. 8 - 66050 San Salvo (CH)
Tel. 333 1077384
comitatoprotrignina@virgilio.it - financialturdo@virgilio.it
www.italiaunita.cc - www.vastesenews.it



Scheda del libro

Il libro tratta degli strumenti di controllo elettronici della velocità sulle strade italiane e delle principali norme e disposizioni legislative in materia, come stabilite dal Codice della Strada. Presenta una panoramica a partire dagli Autovelox classici e primordiali e fino a “Vergilius”, l’ultimo ritrovato, un mix tra Autovelox e Tutor.
La parte riguardante le disposizioni di legge e gli obblighi relativi a taratura e omologazione è anche un’esposizione critica dell’uso che di tali dispositivi viene fatto.
Approfondendo le principali inchieste, da Sala Consilina a Riparbella, che certificano in misura maggiore l’abuso degli strumenti, si rilevano casi di diffusa illegittimità proprio da parte degli amministratori pubblici, non tanto interessati a questioni di sicurezza o prevenzione quanto a trasformarli in modalità di riscossione di “gabelle” a uso esclusivo delle esigenze degli Enti locali.
La parte riguardante la nascita e lo sviluppo del Comitato Pro-Trignina Abruzzo e Molise analizza tutti i principali fatti e accadimenti rilevati dall’associazione, i risvolti delle indagini che hanno portato al maxiprocesso degli Autovelox e che vede coinvolti i comuni di San Giovanni Lipioni, Dogliola, Fresagrandinaria, Lentella e Cupello.
Incontri e interventi Istituzionali sono qui riportati con precisione e onestà, non con l’intenzione di promuovere le istanze del movimento, quanto in favore della battaglia per la civiltà del diritto e della giustizia relativamente all’uso degli Autovelox sulla Fondo Valle Trigno.

Antonio Turdò nasce a Saronno (VA) il 18 novembre 1963, la sua famiglia si trasferisce a Carunchio (CH) quando ha meno di un anno, dove frequenta le scuole fino alle elementari. Compie gli studi di scuola media a Chieti presso il Seminario Diocesano, poi le superiori tra Chieti, Vasto e Roma. Attualmente è un libero professionista, si occupa di finanza agevolata per le imprese. Dal novembre 2009 è Presidente nazionale di Italia Unita, partito dell’automobilista. Ha ricoperto cariche politiche come consigliere comunale al Comune di Carunchio, alla Comunità Montana “Alto Vastese” e alla Provincia di Chieti. È sposato, con tre figli.


Antonio Turdò
I VAMPIRI DELLA TRIGNINA
Fatti e misfatti degli autovelox in Italia
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-326-0]
Pagg. 112 - € 10,00

http://www.edizionitabulafati.it/ivampiridellatrignina.htm

lunedì 17 febbraio 2014

Presentazione: DUTTILE ARGILLA di Carmela Santulli (Loreto Aprutino, Venerdì 21 febbraio - ore 17:00)

Venerdì 21 febbraio - ore 17:00

presso la Biblioteca Comunale "G. Panbianco"
Via IV Novembre - LORETO APRUTINO (PE)

presentazione della silloge poetica di CARMELA SANTULLI

DUTTILE ARGILLA

(Edizioni Tabula fati)

a cura di Donatella Granchelli





La lettura della silloge ci trasporta in un viaggio attraverso l’amore e il tempo, costanti dell’immaginario poetico, che attraverso la poesia vengono scandagliati e schiudono porte dalle quali filtra un sommerso che consente all’io lirico di individuare i suoi interlocutori privilegiati nella Natura e nella Donna, che sembrano a tratti sovrapporsi e identificarsi.


Nata a Penne nel 1995, Carmela Santulli frequenta il quarto anno del Liceo Socio-psico-pedagogico di Pescara. Appassionata di musica e letteratura, è lettrice onnivora, spinta da un’innata curiositas e da un forte desiderio di conoscenza. Studia pianoforte da qualche anno e ama frequentare mostre d’arte. Partecipa all’attività di gruppi teatrali e, incuriosita dalle possibilità espressive delle riprese video, ha provato anche a realizzare un “corto”. Ha due cani ai quali è molto affezionata e vive in campagna.
La sua aspirazione è di poter viaggiare molto e conoscere lingue e modi di vivere di altre nazioni. Da sempre scrive per rivelarsi all’altro, dare un senso alle proprie emozioni e alla propria sensibilità. Cerca un modulo espressivo personale, tentando di tradurre le proprie sensazioni in immagini dense, in notazioni rapide, con aggettivazione essenziale. È alla sua prima pubblicazione.




Carmela Santulli
DUTTILE ARGILLA
Presentazione di Giancarlo Giuliani
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-313-0]
Pagg. 48 - € 6,00

http://www.edizionitabulafati.it/duttileargilla.htm

lunedì 3 febbraio 2014

Presentazione: LA CASE CHE NEN ZE CHIUDE di Vito Moretti (Pescara, Sabato 8 Febbraio 2014 - ore 18:00)

Sabato 8 Febbraio 2014 - ore 18:00

presso la LIBRERIA LIBERNAUTA
in Via Teramo n. 27 di PESCARA

Vito Moretti presenta il suo nuovo libro di poesie dialettali

LA CASE CHE NEN ZE CHIUDE

(Edizioni Tabula fati)


Letture: Daniela D'Alimonte

Parteciperà l'editore Marco Solfanelli



Vito Moretti
LA CASE CHE NEN ZE CHIUDE
Presentazione di Giorgio Bàrberi Squarotti
Premessa di Giovanni Tesio 
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-337-6]
Pagg. 344 - € 22,00

http://www.edizionitabulafati.it/lacasechenenzechiude.htm