Le sue liriche sono di ragguardevole impatto emotivo e la semplicità schematica della stesura dei versi tende ancor di più a rafforzare una sensazione di intima profonda gioia.
Le parole scorrono come un fiume tranquillo in cui volentieri ci si lascia immergere; eppure traspare sempre un pudore antico nell’aprire questo immenso cuore, perché le emozioni sono prima nostre, conquiste che custodiamo come tesori e che partecipiamo agli altri solo per testimoniare che la vita, nonostante tutto, può essere bella.
Ha ragione Giulio Lucchetta quando scrive nella prefazione “Presentare un poeta: è forse sgualcire un fiore, frantumare le ali di una farfalla, interrompere l’estremo canto di una cicala.”
E i versi di Moira Di Fabrizio sono lievi come il battito di ali di una farfalla, ma intensi come il sole radioso che in estate splende a mezzogiorno.
Renzo Montagnoli
http://www.arteinsieme.net/renzo/index.php?m=31&det=1264
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